Link “ROCCO PAPALEO E FAUSTO PARAVIDINO NELL’AMBITO DELLA RASSEGNA VETRINA TEATRO” – 13.11.2021
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ROCCO PAPALEO E FAUSTO PARAVIDINO PROTAGONISTI DELL’INCONTRO CON IL PUBBLICO NELL’AMBITO DELLA RASSEGNA “VETRINA TEATRO” AL WAAG CAFÈ, SABATO 13 NOVEMBRE ALLE 11.00
Il secondo appuntamento moderato da Massimiliano Boschi e realizzato in collaborazione con lo
Stabile di Bolzano e Alto Adige Innovazione ha svelato la genesi dello spettacolo “Peachum. Un’opera da Tre Soldi” spettacolo prodotto dallo Stabile di Bolzano in scena fino a domenica 14 novembre al Comunale.
I meno timidi hanno prenotato il posto nella lounge del Waag Cafè per assistere da vicino all’incontro con la strana coppia teatrale formata da Rocco Papaleo e Fausto Paravidino in scena in questi giorni al Comunale di Bolzano con “Peachum. Un’opera da tre soldi”, molti altri l’hanno guardato (e ascoltato grazie all’amplificazione) dalla vetrine che si affacciano su piazza del Grano e Via Portici.
Fausto Paravidino e Rocco Papaleo sono rispettivamente Mickey e Peachum, i due acerrimi rivali nel nuovo spettacolo che Paravidino ha scritto e diretto per lo Stabile ispirandosi all’opera da Tre Soldi di Brecht. Moderato da Massimiliano Boschi, l’incontro ha approfondito la nascita del nuovo testo teatrale e dello spettacolo.
«Quando Walter Zambaldi mi ha chiesto di scrivere un testo su Peachum, il re dei mendicanti dell’Opera da Tre Soldi di Brecht, mi sono chiesto come e se le dinamiche descritte da Brecht fossero in qualche modo cambiate oggi. A prima vista sembravano le stesse, si parla di un capitalismo violento, ma guardandole meglio, mi sono reso conto che c’è una notevole differenza. Brecht vedeva un capitalismo che era praticamente alla sua nascita e che si confrontava con altre forze dialettiche: un socialismo nascente e una cultura cristiana molto forte. Adesso quelle due forze sono molto in crisi e possiamo dire che viviamo una vera e propria società di mercato. Per questo il protagonista dello spettacolo è Peachum, che io ho trasformato in un commerciante. E per questo motivo la mia è più una commedia dei vizi alla Molière che una dramma dialettico alla Brecht.»
«Ma infatti questa non è una riscrittura, secondo me. Questo è un testo di una potenza incredibile» commenta Papaleo. «Questo, oltre al fatto che stimo Paravidino da anni, è uno dei motivi principali per i quali ho accettato di portarlo in scena, di confrontarmi ogni giorno con Fausto, con la Compagnia e con il mio personaggio. Peachum è un commerciante, un ragioniere, uno che fa quadrare i conti. Ad un certo punto però l’ingranaggio che ha messo in piedi si inceppa e dovrà dare i conti intanto con le circostanze avverse e soprattutto con se stesso. Compie un lungo percorso per diventare un’anima.
Lo “Showman” Papaleo, come si definisce, ha accettato questa sfida con passione, impegno e voglia di lasciarsi stupire «ll bello del teatro è che giorno per giorno i personaggi crescono, prendono una loro connotazione. Con Paravidino poi, ogni giorno è come essere in Accademia, al pomeriggio proviamo e lavoriamo sullo spettacolo, la sera andiamo in scena».
La produzione dello Stabile che dopo Bolzano farà tappa nelle principali teatri del Nord Italia, ha conosciuto una lunga gestazione. Concepita nel 2019, allestita nel 2020, il suo debutto è stato bloccato dal secondo lockdown ed è stata presentata al pubblico solo poche settimane fa
«Ci siamo confrontati a lungo sull’attualità del testo, scritto prima della pandemia. E continuiamo a interrogarci, giorno per giorno» afferma Paravidino. «È evidente però che l’ordine del mondo non è cambiato, la guerra tra ricchi e poveri che è al centro della commedia non si è esaurita, anzi, cambia l’aspetto teatrale, siamo a scuola ora più che mai, perché il teatro si deve continuamente interrogare sul rapporto con lo spettatore. Cosa veniamo a fare noi e cosa viene a fare il pubblico a teatro, che tipo di racconto serve? Ecco, ora in questo spettacolo poniamo in maniera forte questi interrogativi piuttosto che fornire risposte». Per Papaleo, la voglia di mettersi in gioco e incontrare il pubblico dopo il lockdown è stata una delle molle per tornare a vestire i panni dell’antieroe cucitogli addosso da Paravidino « Sono nato in una famiglia borghese che non aveva la chiave del bagno e così sono cresciuto vedendo i miei genitori nudi e quindi con un’idea del pudore travisata. Non avendo un certo tipo di pudore. mi è venuto facile mettermi a nudo e credo che sia una mia caratteristica. Mi piace l’idea di stare in scena così, mi piace, sento proprio una vocazione per mettermi a nudo e mi piace il contatto con il pubblico. Ecco, credo che il mio modo di fare l’attore nasca dalla mancanza di quella chiave del bagno e dal piacere che provo a entrare in empatia con le persone, con il pubblico. Insomma, mi piace essere alla portata, sono fatto così». A fianco di Papaleo e Paravidino Peachum è interpretato da Romina Colbasso, Marianna Folli, Iris Fusetti, Davide Lorino e Daniele Natali. Repliche fino a domenica 14 novembre.
In allegato:
comunicato stampa
foto incontro / credit MD
Barbara Gambino
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