Link “Tavola Rotonda – Runder Tisch Diabetes Union” – 20.11.2021
Oggi
20 novembre si è tenuta, al NOI Techpark di Bolzano, la tavola rotonda
che l’associazione Diabetes Union Alto Adige Südtirol ha organizzato in
occasione della Giornata Mondiale del
Diabete, che ricorre il 14 novembre e di anno in anno rappresenta
un’occasione per proporre alla cittadinanza incontri di approfondimento
su temi riguardanti la patologia diabetica. Quest’anno si è parlato di
“Accesso ed equità nella cura del diabete in provincia
di Bolzano”. Sul palco, moderati da Markus Frings, si sono confrontati
il presidente di Diabetes Union, Gianluca Salvadori, il presidente di
Diabete Italia e di Diabete Forum, Stefano Nervo,
l’Assessore alle politiche sociali, al tempo libero e allo sport Juri Andriollo, direttore sanitario dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige
Josef Widmann e i dottori, esponenti e
amministratori della Sanità locale Dalia Crazzolara, Bruno Fattor,
Gianpiero Incelli, Petra Reinstadler, Pierpaolo Bertoli, Valter
Equisetto.
Il
tema principale del dibattito è stata l’attuale condizione delle
persone con diabete di tipo 1 e di tipo 2 in Provincia di Bolzano. Ad
oggi, infatti, si registrano ancora dei problemi
per quanto riguarda l’accesso alle cure. Tra gli altri, per esempio, il
luogo in cui si vive: trovarsi in una città o in un paese diverso dal
capoluogo rende spesso difficoltoso raggiungere le strutture adibite
alle cure. Un altro argomento affrontato è stata
la carenza di specialisti. La dottoressa Crazzolara ha sottolineato
l’importanza di cercare di fare, in futuro, di più e meglio: riconoscere
quali siano gli strumenti disponibili e potenziarli e quali potrebbero
essere implementati, come per esempio la telemedicina
o il monitoraggio della glicemia a distanza, nonché la presenza di
personale dedicato come infermieri, dietisti, psicologi, assistenti
sociali, eccetera.
“La
soluzione” ha detto il dottor Incelli, “è dare ai medici del territorio
i mezzi per stabilire un legame forte con i pazienti”. Molto spesso i
medici dei centri periferici si trovano
costretti a rivolgersi ai colleghi dei centri specialistici, il che può
portare all’insoddisfazione dei bisogni dei pazienti. “Il diabete è una
malattia molto complessa” ha spiegato Stefano Nervo, “e la necessità di
interagire direttamente con gli specialisti
deriva dall’importanza di imparare a gestirsi e di potersi formare per
quanto riguarda la gestione della patologia. La pandemia da Covid-19
l’ha messo in luce: chi ha risentito meno delle conseguenze è proprio
chi è stato in grado gestirsi meglio perché formato
meglio”. Sapersi nutrire, saper gestire la terapia, capire cosa
significa il valore che viene letto quando si controlla la glicemia,
come usare al meglio il microinfusore: sono molte le competenze che la
persona con diabete deve sviluppare per migliorare la
propria quotidianità.
Alla
base di questi problemi c’è la carenza di medici specialisti. Fornire a
quelli che ci sono strumenti più efficaci, così da rendere più
accessibile per le persone con diabete relazionarsi
con loro, rendere più capillare la loro presenza sul territorio e
costruire una rete solida che coinvolga anche i medici di famiglia
restano dunque gli obiettivi da perseguire nei prossimi anni.
Nel
suo intervento, Veronica Iacovacci, ricercatrice dell’Università
Sant’Anna di Pisa, in collegamento da Hong Kong, ha parlato di
“Robotica
impiantabile e nuove prospettive nella cura del diabete” e, a partire
da una contestualizzazione storica, ha presentato le soluzioni attuali e
le prospettive future.
La mattinata si è conclusa con Valter Equisetto, specialista in Medicina Legale di Bolzano, che ha parlato della legge 104.
“Sono
molto contento di come è stato organizzato il convegno” ha commentato
il presidente Gianluca Salvadori, “della partecipazione di pubblico e
relatori e dell’apertura
dimostrata dei vertici dell’ASL nell’individuare insieme a noi problemi
e possibili soluzioni, apertura che speriamo porterà a un ulteriore
miglioramento dell’accessibilità alle cure”.
L’incontro
è stato trasmesso in diretta in lingua italiana sulla pagina Facebook
dell’associazione e in lingua tedesca su YouTube. Entrambi i video sono
stati caricati
online e resteranno fruibili per gli interessati.
Heute,
am 20. November, fand im NOI Techpark in Bozen ein “Runder Tisch”
statt, der vom Verein Diabetes Union Alto Adige/Südtirol anlässlich des
Weltdiabetes-Tages am 14. November
organisiert wurde. In diesem Jahr lautete das Thema “Zugang und
Gerechtigkeit in der Diabetesversorgung in der Provinz Bozen”. Markus
Frings moderierte das Event. Auf der Bühne saßen der Präsident von
Diabetes Union, Gianluca Salvadori, der Präsident von
Diabetes Italia und des Diabetes Forum, Stefano Nervo. Ebenfalls
anwesend war der
Gesundheitsdirektor der Gesundheitsbehörde von Südtirol, Josef Wiedmann, der
Stadtrat für Sozialpolitik, Freizeit und Sport, Juri Andriollo, und
Ärzte, Vertreter und Verwaltungsangestellten
des örtlichen Gesundheitsdienstes, Dalia Crazzolara, Bruno Fattor,
Gianpiero Incelli, Petra Reinstadler, Pierpaolo Bertoli und Valter
Equisetto.
Das
Hauptthema der Debatte war die aktuelle Situation von Menschen mit
Typ-1- und Typ-2-Diabetes in der Provinz Bozen. Auch heute noch gibt es
Probleme beim Zugang der Behandlung,
vor allem wenn man nicht in der Landeshauptstadt wohnt. Ein weiteres
Thema war der Mangel an Fachkräften in Form von Diabetesärzten und
Pflegepersonal. Dr. Crazzolara, ärztliche Direktorin für Innere Medizin
und Diabetologie des Krankenhauses Bozen, betonte,
wie wichtig es ist, in Zukunft schneller zu erkennen, welche
Instrumente zur Verfügung stehen z. B. Telemedizin oder Fernüberwachung
des Blutzuckerspiegels, sowie die Anwesenheit von engagiertem Personal
wie Krankenschwestern, Ernährungsberatern, Psychologen,
Sozialarbeitern usw.
Die
Lösung, so Dr. Incelli, besteht darin, den Ärzten vor Ort die Mittel an
die Hand zu geben, um eine enge Verbindung zu den Patienten
herzustellen. Sehr oft sind Ärzte in
peripheren Zentren gezwungen, sich an Kollegen in spezialisierten
Zentren zu wenden, was dazu führen kann, dass die Bedürfnisse der
Patienten nicht erfüllt werden. “Diabetes ist eine sehr komplexe
Krankheit”, erklärt Stefano Nervo, “und die Notwendigkeit,
direkt mit Fachleuten zusammenzuarbeiten, ergibt sich daraus, dass man
lernen muss, wie man mit der Krankheit umgeht.” Die Covid-19-Pandemie
hat dies deutlich gemacht: Diejenigen, die am wenigsten unter den Folgen
zu leiden hatten, waren jene, die sich selbst
besser unter Kontrolle hatten, und wissen, wie man sich ernährt, mit
der Therapie umgeht. Es gibt viele Fähigkeiten, die Menschen mit
Diabetes entwickeln müssen, um ihr tägliches Leben zu verbessern.
Grund
für diese Probleme ist der Mangel an medizinischen Fachkräften. Ziel
der nächsten Jahre ist es daher, die bestehenden Einrichtungen mit
wirksameren Instrumenten auszustatten,
um den Zugang der Diabetiker zu ihnen zu erleichtern, ihre Präsenz in
der Region zu verstärken und ein solides Netz aufzubauen, an dem auch
die Allgemeinmediziner beteiligt sind.
Ebenfalls
mit uns aus Hong Kong verbunden war Veronica Iacovacci, Forscherin an
der Universität Sant'Anna in Pisa, welche über “implantierbare Robotik
und neue Perspektiven
bei der Behandlung von Diabetes” sprach.
Den
Abschluss des Vormittags bildete Valter Equisetto, Facharzt der
Rechtsmedizin von Bozen, der über das 104 Gesetz gesprochen hat.
“Ich
bin sehr zufrieden mit der Organisation der Konferenz”, kommentierte
Präsident Gianluca Salvadori, “mit der Beteiligung der Öffentlichkeit
und den ReferenteInnen, sowie
mit der Offenheit, des Santitätsbetriebes gezeigt hat, ebenfalls
stimmten sie stimmten einer Verbesserung der Zugänglichkeit der Pflege
zu.
Die
Konferenz wurde live auf Italienisch auf der Facebook-Seite der
Vereinigung und auf Deutsch auf YouTube übertragen. Beide Videos sind
online hochgeladen worden und stehen
Interessierten weiterhin zur Verfügung.
Aurora Canova
Diabetes Union
Eventi